
Non c’è dubbio che i sette segreti di Bologna siano motivo di grande curiosità per tutti i turisti che visitano la città, ma anche per chi, come noi, ci vive. A causa della pandemia e delle restrizioni, abbiamo approfittato per scoprire meglio la nostra splendida città, andando a osservare anche i sette segreti di Bologna.
In questo articolo ti spiegheremo per filo e per segno quali sono e dove puoi trovarli, così da poterli cercare anche tu semmai visiterai la città. Cominciamo!
Sommario
Sette segreti di Bologna: quali sono e dove trovarli
1- La finta erezione del Nettuno
Il primo dei sette segreti di Bologna è probabilmente il più simpatico di tutti. Si tratta della finta erezione che ha la statua del Nettuno, a pochi passi da Piazza Maggiore.
La leggenda narra che l’artista Gianbologna voleva escogitare un modo per realizzare Nettuno con i genitali più grandi di quello che gli fu permesso, senza però essere scoperto dalla Chiesa. In questo modo l’artista progettò la statua in maniera tale che, da una particolare angolazione, ovvero ponendosi alle spalle del Nettuno sul lato destro, il pollice della mano tesa della statua sembri spuntare direttamente dal basso ventre, dando l’impressione che si tratti proprio dell’organo genitale eretto.
Un aneddoto curioso e che non tutti conoscono, neppure molti bolognesi doc.
2- La Piccola Venezia nascosta
Chi potrebbe mai pensare che a Bologna ci sia una piccola Venezia nascosta proprio in pieno centro? Eppure in Via Piella, non lontano da Via Indipendenza, si trova la celebre finestrella dalla quale puoi scorgere il canale delle Moline, ovvero uno dei pochi corsi d’acqua che non sono stati chiusi durante la Guerra.
Questo carinissimo scorcio in stile veneziano è visitato tutti i giorni da decine di persone che si affacciano per ammirare il panorama del canale incluso tra i palazzi. Di sicuro devi annoverarlo come uno dei luoghi più instagrammabili e insoliti di Bologna.
3- Canabis Protectio: le scritte in favore della canapa/cannabis
Anche il terzo dei sette segreti di Bologna è parecchio visitato, o meglio, calpestato. Sì, perché camminando per via Indipendenza, sotto al portico sinistro, andando verso Piazza Maggiore, ti imbatterai in una scritta alquanto particolare.
Esattamente nel punto in cui via Indipendenza si incrocia con Via Rizzoli ecco che sul pavimento e sul soffitto del portico si trovano delle scritte inerenti alla cannabis. Per la precisione “Panis vita, canabis protectio, vinum laetitia”, ovvero “il pane è vita, la cannabis è protezione, il vino è gioia”.
Si ritiene che la dicitura possa fare riferimento alla grande ricchezza che il commercio della canapa portò a Bologna, ma si può anche intendere in maniera più letterale, secondo cui si incitava l’utilizzo di questa pianta come sedativo o antidolorifico.
4- Le tre frecce incastonate sul soffitto in Strada Maggiore
Spostati ora verso Strada Maggiore e passeggia lungo il portico di Palazzo Isolani, sulla destra, avvicinandoti verso l’ingresso di quest’ultimo. Anche in questo caso, come per le scritte in via Indipendenza, bisogna alzare lo sguardo verso l’alto e qui si trova forse uno dei i sette segreti meno visibile.
Parliamo delle tre frecce conficcate nel legno del soffitto del portico. La leggenda in questione narra che una nobildonna venne accusata di adulterio dal proprio marito e per commettere l’omicidio che avrebbe ripagato il torto, furono assoldati tre arcieri. La donna, scaltra e seducente, fece cadere al momento opportuno i vestiti rimanendo nuda e distraendo gli arcieri che scagliarono le frecce sulla volta del portico, mancandola.
Altre ipotesi parlano di uno scherzo messo in atto da alcuni studenti a Raffaele Faccioliche, che nel 1877 si era occupato del restauro di casa Isolani. L’obiettivo in questo caso era quello di rovinare il lavoro da lui compiuto con tanta dedizione.
Ti sfidiamo a trovarle tutte e tre, perché non è affatto facile identificarle!
5- Il telefono senza fili sotto il Voltone del Podestà
Se prima abbiamo parlato del Nettuno e della sua finta erezione, ecco che proprio di fronte a Piazza Maggiore, sotto al Voltone del Podestà si cela un altro dei sette segreti di Bologna. Ti capiterà infatti di vedere persone con il viso rivolto verso le colonne intenti a parlare apparentemente con i muri. In realtà stanno comunicando tra di loro seppur a 15 metri di distanza.
Ecco, questo fatto incredibile e che apparentemente sembra magico, altro non è che un effetto della fisica. Questo ingegnoso metodo di comunicazione venne ideato nel medioevo per dare anche ai lebbrosi la possibilità di confessarsi, però oggi tutti lo conoscono semplicemente come “il telefono senza fili”.
6- Il vaso rotto sulla sommità della Torre degli Asinelli
Lo sai che anche sopra la Torre degli Asinelli si cela uno dei sette segreti di Bologna? Ti consigliamo di arrivare in cima al simbolo della città se non per ammirare i suoi tetti rossi, almeno per dare risposta ad un dubbio che attanaglia molte persone. C’è davvero un vaso rotto sulla sommità della torre?
Si narra infatti che sopra la Torre più famosa della città ci sia un vaso rotto, anche se molti bolognesi smentiscono categoricamente. Chissà, magari in passato c’era davvero e rappresentava la capacità di Bologna nel risolvere i conflitti politici. Se hai il fiato e la voglia di esplorare la sommità della torre puoi scoprirlo da solo, noi purtroppo non lo abbiamo trovato.
7- Panum Resis: la scritta dentro Palazzo Poggi
Bologna è la città universitaria per eccellenza in Italia e in Via Zamboni, oltre a centinaia di studenti di ogni facoltà puoi trovare anche l’ultimo dei sette segreti di Bologna. Si dice infatti che in una delle cattedre di Palazzo Poggi vi sia incisa la frase “Panum resis”, ovvero “la conoscenza è alla base di ogni decisione”. Non a caso Bologna è detta “La Dotta”, anche se onestamente non abbiamo mai sentito di qualche studente che sia riuscito a identificare questa scritta.