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Vedere gli animali nel loro habitat naturale è il sogno di molte persone. Solitamente le mete africane più gettonate per questo tipo di esperienza sono il Kenya, la Tanzania e il Sud Africa. Non tutti sanno però che anche vivere un safari in Uganda è possibile e, anzi, è un’ottima meta da prendere in considerazione perché hai la possibilità di ammirare dal vivo non solo i “classici” animali della savana, ma anche i primati (gorilla e scimpanzé su tutti).

Noi abbiamo vissuto un safari in Uganda di 6 giorni e in questo articolo ti racconteremo per filo e per segno la nostra esperienza, dandoti quanti più consigli per poterla replicare e spuntare dalla tua bucket list.

Safari in Uganda tra gorilla, elefanti e leoni: guida completa

1- Documenti per un viaggio in Uganda

Quando si pensa a compiere un safari in Uganda è sempre bene capire quale sia la documentazione necessaria a partire. Ovviamente non può mancare il passaporto, elemento imprescindibile per volare in Uganda. Ma oltre ad esso ti serviranno anche altri documenti che adesso ti elenchiamo:

  • Vaccino contro la febbre gialla (obbligatorio). Noi lo avevamo già fatto per andare in Kenya e con una dose sola ti dura per tutta la vita
  • Test molecolare contro il Covid-19 (PCR). In tempi di pandemia purtroppo è ancora necessario e non basta il semplice Green pass Europeo
  • Visto per entrare in Uganda. Il nostro consiglio è di acquistarlo online prima della partenza nel sito ufficiale dell’immigrazione Ugandese. Acquistarlo è molto semplice in realtà, ma ti consigliamo di fare la procedura almeno un mese prima della partenza, così da essere sicuro che ti arrivi in tempo. Costo: 50$

2- Periodo migliore in cui andare

L’Uganda si trova lungo la linea dell’equatore il che comporta un fatto unico per noi italiani: le stagioni come le conosciamo noi non esistono. Il clima infatti è abbastanza costante tutto l’anno, però devi considerare i periodi delle stagioni secche e piovose.

Per goderti un safari in Uganda come si deve, dunque, ti consigliamo caldamente di andarci durante i mesi secchi, ovvero tra giugno e settembre e tra dicembre e febbraio. In questi mesi le piogge sono molto meno frequenti e avrai così la possibilità di vedere con più probabilità gli animali in cerca di luoghi nei quali abbeverarsi.

3- Tour operator a cui affidarti

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Per vivere un safari in Uganda le opzioni sono due: affidarti a un tour operator locale o organizzare il viaggio in autonomia. Per quanto noi siamo amanti dei viaggi self made, l’Uganda non ci sembra la meta ideale per organizzare il viaggio interamente da soli, quindi ti consigliamo di affidarti ad un tour operator locale, preparato ed esperto.

In questo senso ci siamo appoggiati a Saso Uganda Safaris, un eccellente tour operator che opera in Uganda, ma anche negli stati limitrofi, per organizzare un safari su misura. Con loro infatti hai la possibilità di scegliere tra vari pacchetti già prestabiliti, ma puoi anche chiedere di organizzare un itinerario personalizzato, sulla base dei luoghi e delle attività che preferisci vivere.

Inoltre, ti consigliamo di chiedere di avere come guida locale Michael. Una persona squisita e bravissima nel suo lavoro che ci ha accompagnato in questa avventura facendoci sentire come a casa. Parla un ottimo inglese, ha senso dell’umorismo e non mancherà di farti provare qualche specialità locale. Non sarebbe stato lo stesso senza di lui, quindi ci sentiamo di suggerirti lui come guida dal profondo del cuore.

4- Safari in Uganda nel Queen’s Elisabeth Park

La savana esiste anche in Uganda e il Queen’s Elisabeth Park ne è la prova. Una riserva naturale di oltre 2000 mq nei quali puoi vedere tantissimi animali come: elefanti, zebre, antilopi, facoceri, bufali, iene e persino i leoni. Solitamente basta un game drive di una giornata per vedere tutti questi animali e girare la riserva in lungo e in largo e noi siamo stati decisamente fortunati.

Michael infatti era bravissimo a scorgere animali anche quando erano nascosti o si mimetizzavano benissimo. Grazie a lui siamo riusciti a scorgere una leonessa nell’erba alta, ma anche una famiglia di facoceri, antilopi in amore, ippopotami intenti a lavarsi e tanti altri animali ancora.

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Unici animali che certamente non potrai vedere in questo parco sono le giraffe e i rinoceronti, questi ultimi sempre più rari da vedere purtroppo nel loro habitat naturale.

Durante il tragitto per arrivare al Queen’s Elisabeth Park fermati anche all’Uganda Equator. Si tratta del punto esatto in cui passa la linea immaginaria dell’equatore, un luogo più unico che raro.

5- Safari in Uganda sul Kazinga Channel

Andando durante la stagione secca per vivere un safari in Uganda è altamente consigliabile vivere un’altra esperienza fantastica: il boat safari sul Kazinga Channel. Questo canale è molto vicino al Queen’s Elisabeth Park, per cui potrai anche pensare di fare mezza giornata di game drive lì, e l’altra metà nel parco naturale.

Noi comunque abbiamo provato per la prima volta l’esperienza del boat safari per circa 3 ore, durante le quali abbiamo potuto ammirare da vicino gli animali intenti a rinfrescarsi e ad abbeverarsi dal canale.

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Tra questi, gli incontri più significativi ed emozionanti sono stati quelli con gli ippopotami, a pochissimi metri da noi; con una famiglia di elefanti mentre bevevano; e con un enorme coccodrillo, intento a riposare all’ombra. Non perdere dunque questa opportunità, perché la possibilità di fare un safari in barca non capita in tutti gli stati e sinceramente merita tantissimo.

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6- Safari in Uganda nella foresta impenetrabile di Bwindi

Ma un safari in Uganda per essere definito tale deve prevedere una tappa obbligatoria con i primati. Su tutti, il trekking dentro la foresta impenetrabile di Bwindi per vedere i gorilla di montagna dal vivo. Ne abbiamo parlato in maniera più approfondita in questo articolo, ma comunque ci teniamo a sottolineare quanto questa esperienza sia favolosa, perché ti dà la possibilità di entrare a piedi nella foresta e ammirare a 3 metri da te la famiglia di gorilla intenta a vivere la sua quotidianità.

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Indubbiamente l’esperienza più bella del viaggio in Uganda e tra le più toccanti che abbiamo mai fatto. Unica “pecca” se si può definire così, è dettata dall’alto costo per partecipare a questa attività: 700$ a persona (570€ circa). Ma ti assicuriamo che vedere mamma gorilla con il proprio piccolo mentre si accarezzano ripaga qualsiasi cifra spesa.

7- Alloggi in cui soggiornare

Anche la scelta degli alloggi è fondamentale quando si organizza un safari in Uganda. Dunque è bene sempre concordare con il tour operator di riferimento alloggi che siano alla tua portata sia di budget, che di comfort.

Noi di certo ti possiamo consigliare le tre strutture nelle quali siamo stati e che abbiamo adorato:

  • Jacana Safari Lodge (in zona Queen’s Elisabeth Park). Un eco lodge in legno che si affaccia direttamente sul lago Nyamusingire e con simpatiche scimmiette che venivano a darti il buongiorno al mattino. Il loro punto forte è la qualità del cibo, la bellezza della location e la comodità della camera. Il punto debole è la corrente elettrica, presente solo poche ore dalle 18.30 alle 22.30. Connessione di rete con SIM dell’Uganda comunque eccellente.

  • Gorilla Valley Lodge (dentro la foresta di Bwindi). Una struttura immersa nel verde della foresta con camere semplici ma confortevoli. Il punto forte anche in questo caso è la cucina e ovviamente la splendida location super silenziosa. Il punto debole è il bagno, con doccia aperta e conseguente rischio allagamento. Connessione abbastanza debole se non in alcuni punti, ma ci può stare essendo una zona molto remota.

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  • Bunyonyi Eco Resort (direttamente sopra al Lake Bunyonyi). Indubbiamente la location più particolare, visto che l’hotel è situato su una delle 29 isole del lago. Ci siamo stati solo una notte ma abbiamo amato la struttura e il fatto che ci fosse l’unica specie di blue monkey di tutta l’isola che veniva a farci compagnia al mattino. Il punto di forza è la camera, carinissima e con un bagno fantastico. Il punto debole è la cucina, un pochino sotto media rispetto a quelle precedenti. Wi-Fi presente nelle aree comuni e comunque ottima connessione di rete dalla camera.

8- Abbigliamento necessario per un safari in Uganda

Un errore da non commettere è quello di pensare che siccome l’Uganda si trova in Africa allora sia caldo tutto l’anno, tutt’altro. L’Uganda sa essere invece anche discretamente fresca e in certi mesi parecchio piovosa, quindi è necessario portarsi il giusto abbigliamento. Se nelle città come Entebbe e Kampala infatti le temperature si aggirano sui 27 gradi normalmente, quando si va nella foresta a oltre 2000 metri conviene coprirsi maggiormente. Ecco dunque un elenco di capi d’abbigliamento da portare per un safari in Uganda:

  • T-shirt per le situazioni più calde
  • Felpe e una giacca per quando si sta nella foresta
  • Pantaloni lunghi e corti, dato che l’escursione termica tra giorno e notte è importante
  • Cappello per ripararsi dal sole
  • Occhiali da sole
  • Scarpe da trekking, specialmente per l’avvistamento dei gorilla nella foresta
  • Calzini corti ma anche lunghi
  • K-way se ci vai nella stagione delle piogge
  • Binocolo per avvistare gli animali

9- Cosa mangiare in Uganda: alcuni piatti da provare

Una delle cose che più ci piace fare quando viaggiamo in nuovi luoghi è assaggiare le specialità locali. Contro ogni previsione, l’Uganda ha davvero diversi piatti tradizionali molto gustosi e da provare, anche per chi è vegetariano. Ecco quali sono le specialità che ci sono piaciute maggiormente:

  • Platano arrostito, una delizia in qualsiasi momento della giornata da provare anche in versione chips
  • Tilapia, il pesce di lago tipico dell’Uganda da mangiare sia alla griglia che fritto
  • Ugali, la tipica polenta che puoi mangiar anche in Kenya o Tanzania
  • Purea di patate e patata dolce, classici contorni di un pranzo ugandese
  • Stufato di capra, saporito anche se non piace a tutti
  • Jackfruit. il frutto di albero più grande del pianeta
  • Pollo accompagnato da varie tipologie di salse (la nostra preferita al curry o allo zenzero)
  • Rolex, un rotolo di chapati con dentro uova e verdure

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