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Ti abbiamo già parlato del nostro Safari di 5 giorni in Uganda, ora è tempo di raccontarti invece un tipo di viaggio ben più turistico. Parliamo infatti del safari in Tanzania, una delle opzioni più inflazionate quando si vogliono vedere gli animali nella savana. Questo innanzitutto per la comodità dei voli e i costi più abbordabili, ma anche per una questione di distanze. Rispetto all’Uganda infatti, muoversi tra i tre parchi principali della Tanzania è più agevole, grazie a distanze che non superano mai le 6 ore di macchina.

In questo articolo vogliamo dunque spiegarti come organizzare al meglio un safari in Tanzania, grazie a suggerimenti utili sotto tutti i punti di vista.

Safari in Tanzania: come organizzarlo al meglio

1- Cosa serve per viaggiare in Tanzania: documenti di viaggio

Innanzitutto, prima di parlare nel concreto di come organizzare un safari in Tanzania, è necessario capire quale sia la documentazione che serve per entrare nel Paese. Il passaporto è ovviamene l’elemento imprescindibile, ma oltre ad esso, come per l’Uganda, serve anche il visto. Quest’ultimo si può acquistare in 3 differenti modi:

Noi abbiamo optato per la terza scelta essenzialmente per due ragioni. La prima è che il costo è sicuramente più alla portata rispetto agli 80€ del Consolato di Milano. Inoltre, sul sito del governo della Tanzania, se dovessi commettere un errore nel richiedere il visto ti verrà chiesto di effettuare nuovamente la procedura, pagando ulteriori 50$. Non ci sembrava il caso di rischiare, anche perché, atterrando all’aeroporto di Kilimanjaro, la fila per richiedere il visto non era troppo lunga.

Se vuoi andare sul sicuro dunque, ti consigliamo di richiedere il visto al Consolato di Milano, altrimenti di acquistarlo direttamente in aeroporto all’arrivo. Unica premura in questo caso è di avere con te 50$ per pagare il visto. Nel caso non li avessi, puoi farti accompagnare dallo staff dell’aeroporto a prelevare nell’ATM subito fuori dall’aeroporto.

Non servono invece obblighi di alcun genere per quanto riguarda i vaccini per la febbre gialla, epatite A e profilassi della malaria.

2- Periodo migliore per un safari in Tanzania

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Per goderti a pieno un qualsiasi tipo di safari devi sapere che la stagione migliore è sempre quella secca. Essa va da maggio a ottobre circa ed è il periodo più indicato per vedere gli animali, poiché si recheranno più spesso nei bacini d’acqua ad abbeverarsi. Nel caso specifico della Tanzania puoi anche optare per i mesi di novembre e dicembre, il periodo della piccola stagione delle piogge.

Naturalmente i voli saranno più costosi durante la stagione secca, ma se vuoi avere più possibilità di ammirare gli animali nel loro habitat allora dovrai metterlo in conto.

3- A quale tour operator puoi affidarti

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Per un safari in Tanzania come si deve la scelta del tour operator su cui fare affidamento diventa importantissima. Avere un tour operator in grado di risolvere gli imprevisti in poco tempo, o che ha una piena conoscenza dei luoghi e degli animali che li abitano è fondamentale per la riuscita del safari.

Noi abbiamo avuto la fortuna di vivere questa meravigliosa avventura con Roam Wild Adventure, un tour operator che ha visto l’unione delle americane Helen e Christina con il tanzaniano doc Ezequiel. Insieme hanno saputo creare questo giovane tour operator per far vivere agli ospiti un safari in Tanzania ricco di emozioni, con i comfort occidentali e la guida locale, Michael, in grado di farti vivere esperienze mozzafiato giorno dopo giorno.

Abbiamo avuto il piacere di vivere il viaggio proprio con Helen ed Ezequiel e questo ci ha permesso di capire più a fondo la mentalità del tour operator e il rispetto che hanno verso le popolazioni locali. Non a caso Roam Wild Adventure si impegna quotidianamente per aiutare alcune fondazioni specifiche attraverso donazioni di soldi e cibo, e questo fa la differenza.

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Si sono inoltre dimostrati alquanto disponibili e gentili nell’offrire anche il servizio di transfer da e per l’aeroporto, pensando persino alla sistemazione pre safari ad Arusha. Il nostro consiglio infatti è di volare direttamente su Arusha perché tutti i safari cominciano da questa città. Mentre se arrivi da Kilimanjaro ci vorrà circa un’ora per raggiungere Arusha e può essere scomodo per diverse persone.

4- Tarangire National Park

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Quando decidi di vivere un safari in Tanzania è molto importante la scelta dell’itinerario e di conseguenza dei parchi da visitare. Partendo da Arusha, il primo che ti suggeriamo di inserire nell’itinerario è il Tarangire National Park. Meno conosciuto rispetto ai più famosi Serengeti e Ngorongoro, ma ugualmente di grande impatto e, soprattutto, pieno di animali.

Noi abbiamo fatto un game drive di mezza giornata (circa 3-4 ore), durante il quale abbiamo avuto la possibilità di vedere fin da subito tantissimi gnu, antilopi, zebre, impala, bufali, facoceri e anche elefanti. Di felini siamo riusciti solo a scorgere un paio di ghepardi parecchio distanti da noi, ma con il binocolo li abbiamo potuti osservare benissimo ed è stato magnifico.

 

Non è il parco ideale però per vedere rinoceronti o giraffe, per cui se cerchi disperatamente questi animali sappi che il Tarangire non è la location giusta.

5- Ngorongoro Crater

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Diversa è invece la questione nel Ngorongoro Crater, una tappa da aggiungere obbligatoriamente in qualsiasi itinerario che si rispetto per un safari in Tanzania. Tra i tre parchi che abbiamo visto questo è stato sicuramente il più bello dal punto di vista della location. Prima lo abbiamo ammirato dall’alto, dal punto panoramico più famoso, e poi siamo scesi con la jeep fin dentro al cratere per iniziare il game drive.

La particolarità del Ngorongoro è che vivi il safari in una savana speciale, dentro ad un enorme cratere di un vulcano ormai spento, ma non per questo ci saranno meno animali. Anzi, la possibilità di imbatterti nei big five è più alta rispetto al Tarangire, se non altro perché questa è la casa del rinoceronte nero. Noi non siamo stati abbastanza fortunati da vederlo, anche perché abbiamo fatto un game drive di 4-5 ore, ma se ci vai per almeno 10 ore avrai alte possibilità di ammirarlo.

In compenso siamo riusciti a vedere numerose gazzelle, zebre, gnu, bufali, elefanti, giraffe, struzzi, iene, facoceri e ippopotami durante la pausa pranzo. Peccato anche per i felini, perché non siamo riusciti a vederne neanche uno per via del meteo non troppo favorevole. Non sarà stata una tappa troppo fortunata per l’avvistamento degli animali, ma la cornice è da film.

6- Serengeti National Park

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Dove invece hai la certezza di avvistare tanti animali (compresi i felini) è il Serengeti National Park, il parco naturale più famoso della Tanzania. Diciamo che il Serengeti sta alla Tanzania come il Maasai Mara sta al Kenya, con la differenza che in quest’ultimo non avevamo visto così tanti felini in una volta.

Al Serengeti abbiamo fatto un game drive di ben 9 ore, durante il quale Michael ha messo il massimo impegno per avvistare animali in ogni direzione. Gli avevamo chiesto se poteva farci il regalo di scorgere qualche leone (maschio e femmina) e, in tutta la giornata, siamo riusciti a vederne ben 18! Di questi, 13 erano femmine, 2 maschi (fratelli) e 3 cuccioli.

safari in Tanzania-leonessa

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La vera fortuna è stata poterli vedere in più momenti, uno più toccante dell’altro. Abbiamo visto infatti i cuccioli intenti a prendere il latte dalla mamma e giocare tra loro; ma anche i due fratelli sulla rupe che si riposavano; o due leonesse accucciate nell’erba letteralmente a 2 metri da noi. Un’emozione indescrivibile, resa ancor più speciale dal fatto che non sono stati gli unici felini avvistati.

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Abbiamo avuto anche la fortuna di vedere 4 ghepardi che ci attraversavano la strada, ma soprattutto un leopardo mentre scendeva da un albero. Il leopardo infatti è uno degli animali più complicati da avvistare nella savana, dato che si riposa spesso sulle cime degli alberi, ma proprio in quel momento è sceso e siamo riusciti a immortalarlo a dovere.

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Non è tutto ovviamente, perché da annoverare alla lista degli animali ce ne sono tanti altri: ippopotami, giraffe, elefanti, coccodrilli, bufali e le immancabili zebre, gazzelle e antilopi. Mancava solo il rinoceronte e avremmo visto in un giorno solo tutti i big five, ma purtroppo nel Serengeti questo animale non esiste più da anni.

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7- Alloggi in cui soggiornare

Anche la scelta dei soggiorni durante un safari in Tanzania è determinante per una buona armonia di viaggio. Grazie a Roam Wild Adventure siamo stati ospiti di due strutture davvero all’avanguardia: Marera View Lodge e Serengeti Safari Lodge.

Il primo è l’alloggio ideale per poi visitare il Ngorongoro Crater, dotato di una splendida piscina, una ristorazione buona, camere spaziosissime e una vista da urlo. Essendo a oltre 2000 metri di altitudine meglio vestirsi in maniera adeguata però, perché la sera e al mattino le temperature si abbassano sensibilmente.

Il secondo invece è l’alloggio perfetto per godersi il game drive nel Serengeti il mattino dopo, come abbiamo fatto noi. Esso infatti si trova proprio all’interno del parco, con le tende luxory molto spaziose e confortevoli che si affacciano direttamente sulla savana più sterminata. Non è raro infatti scorgere già dal proprio patio qualche animale, noi ad esempio abbiamo visto degli sciacalli a qualche decina di metri da noi. Oltre a questo, la struttura offre la connessione Wi-Fi nelle aree comuni (anche se il segnale non è dei migliori) e cibo più che accettabile sia a colazione che a cena. Tra tutti gli alloggi provati nella savana in vita nostra questo è sicuramente il migliore.

8- Come vestirsi per un safari in Tanzania

La Tanzania può sembrare perennemente caldissima, ma in realtà è un falso mito. Se ci vai tra giugno e settembre, anzi, ti accorgerai di come le temperature non siano poi così torride, dato che lì è inverno. Noi infatti di giorno stavamo tranquillamente in maglietta corta e shorts, ma la sera e all’alba il fresco si sentiva eccome, pur non stando a 2000 metri. In questi casi è necessario coprirsi a dovere e vestirsi preferibilmente a cipolla. Ecco perciò cosa non può mancare in valigia per un safari in Tanzania:

  • Magliette corte
  • Shorts e pantaloni lunghi
  • Scarpe da ginnastica
  • Felpa/giacca, specialmente per la sera e l’alba
  • Cappello per ripararsi dal sole
  • Calzini corti ma anche lunghi per le evenienze
  • Foulard per ripararsi dalla polvere

9- Oggetti indispensabili da portare con te

Ma oltre al fattore abbigliamento, è anche necessario capire quali sono gli oggetti che devi assolutamente portare con te per un viaggio simile. Non devi riempire la valigia di troppe cose, però alcuni elementi ti saranno davvero utili in certi momenti del safari in Tanzania. Ecco quali:

  • Binocolo per scorgere gli animali anche da lontanissimo
  • Occhiali da sole per riparare sempre gli occhi dai raggi e dalla polvere
  • Macchina fotografica/smartphone per immortalare gli animali al meglio
  • Treppiede per eventuali foto più professionali (ricorda però che nei parchi nazionali è vietato scendere dalla jeep)
  • Medicinali in caso di problemi di qualsiasi genere
  • SIM card qualora volessi rimanere connesso con il mondo anche nella savana

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