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Polinesia in 14 giorni-palma-rangiroa

Pensando ad un ipotetico viaggio di nozze, o semplicemente ad una vacanza relax, è indubbio che la Polinesia sia una delle mete più ambite dagli italiani. Infatti anche noi per la nostra luna di miele abbiamo optato per la Nuova Zelanda 18 giorni e la Polinesia in 14 giorni pieni.

Un periodo di tempo per noi appropriato se si vuole non solo soggiornare nella più famosa Bora Bora, ma se si ha anche il desiderio di girare tra le isole dell’arcipelago e scoprire il mare, ma anche usi e costumi dei locali. In questo articolo ti spiegheremo giorno per giorno quali sono le attività che abbiamo fatto, così da consigliarti l’itinerario migliore per vivere a pieno la Polinesia in 14 giorni.

Come arrivare e spostarsi in Polinesia francese

Polinesia in 14 giorni-motu

Innanzitutto è bene capire quale sia il modo più comodo e veloce per raggiungere il paradiso chiamato Polinesia. Ci sono due possibilità, infatti: volare ad est facendo scalo in Asia e in Nuova Zelanda, o volare ad ovest, facendo scalo negli Stati Uniti.

Andando verso est si impiegheranno circa 30 ore di volo, mentre verso ovest circa 23. Quindi sicuramente volando verso ovest conviene, perché passerai meno ore in aereo. Noi siamo volati verso est, ma solo perché il nostro viaggio di nozze partiva dalla Nuova Zelanda, e quindi ci conveniva lo scalo in Asia, ma altrimenti avremmo optato per l’arrivo a Los Angeles e poi il volo diretto verso Papeete con Air Tahiti Nui.

Una volta arrivati a Tahiti, bisogna capire come girare tra le isole se stai visiti la Polinesia in 14 giorni o anche più. Il modo più semplice e veloce è quello di prendere degli aerei interni con Air Tahiti tra i vari arcipelaghi. I più famosi in cui andare sono: isole della Società, isole Tuamotu, isole Marchesi e isole Australi.

 

Per risparmiare sui biglietti aerei, che hanno prezzi A/R a partire da 300€ a testa, ti consigliamo di acquistare uno degli Air Tahiti Multi-islands Pass. Si tratta di un pass comodissimo che ti permette di spostarti in aereo tra varie isole ad un prezzo forfettario bloccato. Noi ad esempio avevamo il Bora-Tuamotu Pass che costava 630€ a testa e ci ha permesso di volare fino a un massimo di 8 isole. Questa soluzione può essere davvero comoda se pensi di volare almeno 4 volte in totale tra le varie isole della Polinesia

Dove alloggiare in Polinesia francese

Passare due settimane in Polinesia comporta una scelta oculata degli alloggi in cui dormire. Questo perché in Polinesia gli alloggi sono abbastanza cari, specialmente gli hotel e i resort, ma le alternative non mancano.

A nostro avviso in due settimane la soluzione ideale potrebbe essere la seguente. Passare una settimana tra Tahiti e Moorea (o tra Moorea e Rangiroa) e poi passare la seconda settimana in catamarano tra le isole della Società (ovvero Bora Bora, Taha’a, Raiatea e Huahine).

In questo modo avresti la possibilità di esplorare più isole e di provare anche l’esperienza in catamarano che, parola nostra, è davvero una figata! Se alloggi invece a Tahiti, Moorea o Rangiroa abbiamo alcune idee di alloggi in cui puoi soggiornare:

Tahiti

quanto costa la Polinesia-alloggi

La prima soluzione che consigliamo è Ninamu Pearl Guest House. Camere favolose, moderne e con vista mozzafiato sono la specialità della casa. La posizione non è comodissima, perché collocata in altura, per cui la macchina a noleggio è indispensabile per arrivarci. Il costo della camera notte di 200€.

La seconda soluzione è Meherio apartment al costo di circa 130€ a notte. Un appartamento spazioso e bellissimo a 7 minuti di macchina da aeroporto e molo. Consigliato anche in questo caso avere la macchina a noleggio per arrivarci, altrimenti bisogna sfruttare i taxi.

Moorea

Polinesia in 14 giorni-moorea-alloggio

A Moorea l’alloggio perfetto in cui stare è Villa Bella Vista. Il nome della struttura dice tutto, dato che la vista è veramente spettacolare a qualsiasi ora del giorno.

Ci sono solo due camere posizione all’estremità dell’enorme piscina comune, il che lo rende un alloggio decisamente esclusivo e perfetto per un soggiorno romantico. Macchina consigliata anche in ottica di esplorare a fondo l’isola. Il costo è sui 250€ a notte.

Rangiroa

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In questo caso consigliamo non appartamenti o guest house bensì un hotel alquanto romantico e favoloso: Raira lodge. Si tratta di un resort con 10 bungalow posizionati fronte mare in cui rilassarsi a dovere e gustare specialità di mare in stile polinesiano.

Il costo è sui 140€ a notte, incluse colazione e cena da due portate. Tra l’altro il resort offre anche alcune biciclette gratuite per poter girare l’isola principale in totale autonomia e in maniera gratuita.

Polinesia in 14 giorni: itinerario consigliato

Giorno 1

La maggior parte degli itinerari che si organizzano in Polinesia in 14 giorni prevedono una parte iniziale a Tahiti, l’isola principale tra le 118 di tutta la Polinesia francese. Da molti Tahiti viene snobbata e considerata solo come un’isola di passaggio, per poi prendere aerei interni o traghetti e andare nelle più inflazionate Bora Bora, Moorea e Raiatea.

Sicuramente Tahiti non ha le sfumature dell’acqua più indimenticabili della Polinesia, ma ti assicuriamo che ha tanti assi nella manica. Sia per quanto riguarda escursioni via mare, che via terra.

Per il nostro primo giorno a Tahiti abbiamo infatti partecipato ad un’escursione, organizzata tramite Tahiti Tourisme, insieme a Tahiti Boat Excursion & Surf. Un tour operator che propone questa escursione di mezza giornata in barca (dal costo di 85€ a testa), all’esplorazione di Tahiti Iti. Devi sapere infatti che Tahiti è divisa in due parti: Tahiti Nui (Grande Tahiti) e Tahiti Iti (Piccola Tahiti). Quest’ultima è considerata la parte più remota e selvaggia di Tahiti, tanto che ad un certo punto le strade si interrompono ed è possibile proseguire solo in barca.

Ecco dunque che subentra il tour in questione, che ci ha portato a costeggiare Tahiti Iti e ad ammirare i panorami lussureggianti dell’isola. Lungo il tragitto ecco quali sono stati gli spot principali che abbiamo visto:

  • L’interno di una caverna che si affaccia direttamente sul mare
  • Teahupoo, dove si trovano le onde migliori del mondo per fare surf. Non a caso si svolgeranno proprio qui le Olimpiadi di surf nel 2024
  • Momenti di vita quotidiana, con bambini intenti ad andare a scuola per mezzo di una “barca-bus”
  • Lingua di sabbia in mezzo al mare, circondata da un mare bellissimo, da fare invidia a Bora Bora

Polinesia in 14 giorni-surf

Per concludere, ci siamo gustati un delizioso pranzetto a base di pesce crudo, intinto nel late di cocco. Un piatto tipico incredibilmente buono che infatti abbiamo inserito tra i migliori piatti assaggiati in Polinesia. Il tutto immersi in un’acqua azzurrissima, quasi come se fossimo dentro alla foto da desktop di Windows. un paradiso!

Giorno 2

Per il secondo giorno a Tahiti ci siamo focalizzati prettamente su Tahiti Nui, ovvero l’isola principale e più grande di Tahiti. Per il tipo di itinerario che abbiamo svolto è necessario avere una macchina a noleggio (o anche un motorino). In caso contrario, puoi anche contattare Tahiti Tourisme e organizzare insieme a loro un tour apposito con un autista dedicato.

Il tour che abbiamo svolto noi è cominciato da una delle spiagge più famose di Tahiti: la spiaggia nera di Point Venus. Questo è il luogo in cui sbarcarono i primi occidentali che giunsero in Polinesia: Samuel Wallis e James Cook, rispettivamente nel 1767 e 1769. Tra l’altro Point Venus è chiamata così perché Cook registrò per la prima volta in assoluto il transito del pianeta Venere sulla faccia del sole.

Polinesia in 14 giorni-cascata

Si tratta di una spiaggia di sabbia nera e quindi vulcanica, che ci ha ricordato molto quelle di Madeira e delle Azzorre. Una spiaggia perfetta per rilassarsi e godersi un bagno in assoluta tranquillità. Tra l’altro è gratuita, quindi consigliata assolutamente per una mezza giornata di svago.

Nel pomeriggio consigliamo anche una visita alle grotte di Mara, diventate famose per un motivo. Qui venivano a farsi il bagno la regina Pomare IV e persino il pittore Paul Gauguin. Ancora oggi è possibile fare il bagno in queste splendide grotte, insieme a tanti pesci per nulla pericolosi, per cui se vorrai portarti il costume potrai approfittarne per concederti un bagno in una cornice diversa da quelle canoniche polinesiane.

Giorno 3

Continuiamo il nostro itinerario in Polinesia in 14 giorni con il terzo e ultimo giorno a Tahiti. La prima tappa di questa giornata è il giardino botanico di Tahiti. Parliamo del Jardin d’Eau Vaipahi, in cui puoi camminare tra incantevoli cascate, alberi di castagno polinesiano (chiamato mape) e splendidi fiori, tra cui il tiarè. Questo è il fiore simbolo della Polinesia, tanto che viene usato per creare le famose collane consegnate ai turisti e da cui si ricava l’olio di Monoi, perfetto per la cura del viso e dei capelli.

Inoltre, sempre in questo giardino botanico puoi ammirare l’albero del cotone, con tantissimi batuffoli che cadono dai rami e che vengono raccolti per creare la fibra tessile. Per noi è stata la prima volta che vedevamo un albero simile ed è stato a dir poco interessante toccare con mano il cotone dal proprio albero.

Nel pomeriggio non può certamente mancare una visita al mercato più famoso di tutta Tahiti: il mercato di Papeete. Papeete infatti è la capitale della Polinesia e in pieno centro, non lontano dal porto, si trova il fulcro nevralgico della città.

Polinesia in 14 giorni-mercato-papeete

 

Passeggiando fra i vari stand e bancarelle potrai trovare ogni genere di souvenir che desideri. Dagli olii di cui ti abbiamo accennato prima, ai vestiti tipici polinesiani, passando per sfiziosità culinarie. Non sarà magari il mercato cittadino più bello che abbiamo mai visto, però ti assicuriamo che se hai bisogno di fare acquisti o regali questo è il luogo più indicato.

Giorno 4

La Polinesia in 14 giorni merita di essere vissuta ovviamente non solo a Tahiti, ma anche tra varie isole e atolli. In particolare, i prossimi due giorni li abbiamo dedicati alla scoperta di Rangiroa (pronuncia Ranghiroa), nell’arcipelago delle Tuamotu.

L’atollo di Rangiroa è il secondo più grande al mondo, ma le isole in cui alloggiare non sono molte. Solitamente il 99% dei turisti alloggia o ad Avatoru (l’isola con l’aeroporto) o a Tiputa. Suggeriamo di dormire proprio ad Avatoru, per una questione di comodità con l’aeroporto ma anche per i tour operator che fanno quasi tutti base su quest’isola.

Il primo giorno a Rangiroa lo abbiamo passato in bici, partendo dal nostro hotel Raira Lagoon fino ad arrivare alla punta est dell’isola. Oltre a pedalare con il mare azzurrissimo a pochi metri da noi, ci siamo fermati in uno spot assai famoso. Parliamo del Tiputa Pass, ribattezzato anche “Dolphin Pass”, per via del grande afflusso di delfini che solitamente è visibile dalla terraferma.

Neanche il tempo di appoggiare la bici che siamo riusciti a scorgere in lontananza diversi delfini intenti a saltare tra le onde continue che si creavano. Un’emozione pazzesca, se si pensa che questi delfini sono liberi di giocare e divertirsi senza alcuna forzatura da parte dell’uomo.

A pranzo, poi, ci siamo fermati da Chez Lily, il locale più famoso di Rangiroa in cui assaggiare tipici piatti polinesiani. La dipsonibilità è stagionale e giornaliera, ma se puoi ti consigliamo il filetto e il carpaccio di tonno. da leccarsi i baffi.

Per concludere la giornata, nel pomeriggio ne abbiamo approfittato per riposarci nel nostro resort e fare un po’ di snorkeling in autonomia. Ecco che, proprio in questo momento, abbiamo scorto da lontano il dorso di un capodoglio (o balena). Non eravamo certi di quale dei due animali fosse, ciò non toglie la pelle d’oca che abbiamo avuto nell’ammirarlo ad occhi nudi a poche centinaia di metri da noi.

Giorno 5

Stando a Rangiroa, un’escursione da prenotare assolutamente è quella all’interno della celebre laguna blu dell’atollo. Si tratta nello specifico di un’escursione di 7-8 ore totali che noi abbiamo prenotato con Rangiroa Excursion al costo di 85€ a persona (pranzo incluso).

Dopo averci prelevato dall’hotel, ci hanno portato direttamente sulla barca insieme ad altri turisti per raggiungere la laguna blu, distante circa 40-50 minuti di barca dalla terraferma. Nel mentre la guida ci ha concesso qualche momento libero per fare un po’ di snorkeling insieme a vari pesci, ma soprattutto nelle vicinanze del fatidico squalo limone, la tipologia di squalo più grande presente in Polinesia.

Polinesia in 14 giorni-rangiroa-drone

Si tratta di uno squalo innocuo per l’uomo, ma comunque abbastanza grande da rendere l’entrata in acqua un filo nervosa. Sara infatti non si è tuffata, ma ha lasciato a me l’ingrato compito di immortalarlo in video e ci sono riuscito! Consigliamo un’attrezzatura idonea, come go pro o simili, così come pinne e maschera. Anche se quest’ultima viene offerta dal tour operator stesso a chi ne è sprovvisto.

Dopo lo snorkeling eccoci di nuovo in barca: direzione laguna blu e, una volta attraccati, non credevamo ai nostri occhi. La laguna blu aveva le sfumature dell’acqua più belle che avessimo mai visto in vita nostra. Le tonalità erano molteplici e rendevano l’acqua del mare un vero e proprio paradiso in terra.

Polinesia in 14 giorni-palma-rangiroa

 

Abbiamo così passato tutta la giornata tra i vari “motu”, ovvero le isolette disabitate e ricche di palme, che costellano la laguna blu. Siamo riusciti così ad ammirare per la prima volta le razze e gli squali a pinna nera, ma anche a far volare il drone per immortalare lo spettacolo della laguna blu dall’alto.

Polinesia in 14 giorni-squali

Ovviamente ne abbiamo approfittato anche per tuffarci e fare il bagno nell’acqua più bella e calda che avessimo mai visto. Ma non è tutto. Infatti, le guide ci hanno anche insegnato a creare da delle semplici foglie di palma dei carinissimi cappelli. il processo non è immediato, ma una volta che la guida ci ha mostrato come fare è stato abbastanza semplice realizzare il nostro personale cappello a km0.

Polinesia in 14 giorni-cappello

Infine, non poteva certo mancare un delizioso pranzetto a base di specialità locali. Pesce alla griglia e pollo erano i piatti principali (entrambi squisiti), ma abbiamo potuto assaggiare anche il pane con farina di cocco, ananas, riso e ovviamente il poisson cru, ovvero il pesce crudo nel latte di cocco, il nostro piatto polinesiano preferito in assoluto.

Giorno 6

Nel nostro itinerario della Polinesia in 14 giorni il momento che più attendevamo in assoluto era quello della settimana in catamarano tra le isole della Società. Ti abbiamo già parlato nel dettaglio di questa fantastica esperienza in questo articolo, ma non ci siamo soffermati abbastanza sugli itinerari che abbiamo seguito giorno per giorno a bordo del catamarano.

Crociera in catamarano in Polinesia-rete

Il nostro sesto giorno, dunque, inizia proprio da Raiatea, isola di partenza del nostro catamarano insieme ad altre 7 persone. Qui ci siamo imbarcati e in meno di un’ora siamo giunti nella vicina Taha’a dove abbiamo svolto il primo snorkeling di gruppo alla ricerca di pesci colorati e particolari.

Ne abbiamo scorti diversi di pesci colorati e bellissimi, ma forse il più significativo è stato il pesce balestra. Un pesce grosso quasi un metro con una dentatura simile a quella di un cavallo e che in Polinesia viene spesso pescato e poi mangiato. Vederlo nel proprio habitat naturale è stato però molto avvincente, così come aver visto un bruco di mare. All’apparenza esso sembrava una semplice alga, ma in realtà il tronco celava minuscole zampette con le quali si spostava sul basso fondale.

Polinesia in 14 giorni-pesce-balestra

 

Non sappiamo se sia velenoso o meno, ma nel dubbio abbiamo preferito non indagare. Ci siamo limitati ad osservarlo da lontano e a fargli un reportage unico, non avendolo mai visto prima.

Giorno 7

Il secondo giorno di catamarano lo abbiamo passato inizialmente in navigazione verso Bora Bora. Proprio durante la tratta in mare aperto abbiamo avuto la fortuna di ammirare 4-5 delfini intenti a inseguire il catamarano e che ci hanno accompagnato per diversi minuti.

Ma non solo, entrando nella laguna di Bora Bora abbiamo potuto ammirare da vicino anche i famosi resort con le ville overwater dai costi folli. Pensa che una notte in overwater senza pasti costa mediamente 1000€. Noi ne abbiamo viste alcune con prezzi che oscillavano tra i 4000 e i 6000€ a notte ed incredibilmente erano tutte occupate.

Ad ogni modo, dopo un pranzo delizioso servito come sempre in catamarano, abbiamo raggiunto con il gommone l’unica spiaggia pubblica di Bora Bora. Tutte le altre spiagge, infatti, sono private. Private perché di proprietà dei resort o appannaggio dei tour operator.

Questa spiaggia, pur non essendo tra le più esclusive dell’isola ci è piaciuta molto. Innanzitutto per il colore dell’acqua, sempre trasparente (anche se con qualche alga, ma per nulla invasiva). Ma poi anche perché, pur essendo pubblica, non era affatto popolata, anzi, oltre a noi c’erano soltanto due affettuosi cagnolini in cerca di coccole. Passare 2-3 ore in una spiaggia simile e potendo fare il bagno in un’acqua così tiepida non ha prezzo.

Giorno 8

L’ottavo giorno è stato sicuramente uno dei più intensi ed emozionanti di tutti. Il motivo è semplice, abbiamo partecipato ad un’escursione compresa nel prezzo del catamarano che ci ha permesso di nuotare insieme a tre animali pazzeschi a Bora Bora: mante, razze e squali a pinna nera.

La prima fermata è stata proprio per vedere le mante, simili alle razze ma dalle dimensioni ben più larghe (a volte anche 4-5 metri di larghezza). Siamo stati molto fortunati ad intercettarle subito e a tuffarci per vederle sul fondale profondo dell’oceano. A differenza delle razze infatti, che prediligono le acque poco profonde, le mante nuotano in profondità solitamente, ad almeno 10 metri dalla superficie. Per noi è stata la prima volta in assoluto che le ammiravamo ed è stata un’emozione pazzesca.

Successivamente ne abbiamo approfittato per fermarci nuovamente, ma in acqua più basse, per nuotare con squali a pinna nera e razze contemporaneamente. All’inizio un po’ di timore lo avevamo, dato che le razze hanno un pungiglione nascosto velenoso, ma grazie alla sicurezza delle guide ci siamo divertiti e abbiamo nuotato piacevolmente insieme a loro.

Non poteva poi mancare una tappa snorkeling nella barriera corallina a caccia di pesci e ostriche. Anche se ci siamo imbattuti in una murena maculata che ci ha fatto sobbalzare, ma che per fortuna si è rintanata subito tra le rocce. Questa è sicuramente un’escursione che non può mancare se visiti Bora Bora, non solo in catamarano, ma anche in autonomia.

Polinesia in 14 giorni-murena

Giorno 9

La nostra avventura in catamarano proseguiva con la nuova tappa da itinerario: Huahine. Quest’isola si raggiunge da Bora Bora in catamarano in 4 ore di navigazione circa e ne vale assolutamente la pena. Essendo arrivati nel primo pomeriggio non abbiamo potuto esplorare a fondo l’isola, ma ci siamo dedicati al relax completo in una spiaggia libera.

Qui ne abbiamo approfittato per sperimentare il kayak in acque cristalline e per continuare a cercare pesci facendo snorkeling. Tra le due attività sicuramente il kayak è quella che abbiamo preferito, e che tra l’altro è messo a disposizione gratuitamente dallo staff del catamarano. Chiunque a bordo lo può prendere e usare quando si attracca e si vuole raggiungere una spiaggia. Stessa cosa vale per il SUP (Stand Up Paddle), anche se Sara non era troppo convinta di questo metodo.

Polinesia in 14 giorni-kayak

Giorno 10

È il giorno seguente che siamo riusciti finalmente ad esplorare Huahine, complice anche il bel tempo. Innanzitutto siamo partiti dal molo principale, da cui è possibile vedere la conformazione dell’isola che, secondo i locali, ricorda il profilo di una donna nuda in cui è possibile distinguere il viso, il seno e la pancia. Non a caso infatti Huahine significa “sesso di donna”.

Polinesia in 14 giorni-huahine

Dal molo, dunque, siamo partiti per l’escursione privata e dedicata a noi del catamarano di circa 3-4 ore. Durante la mezza giornata abbiamo apprezzato diverse tappe, ecco le più significative:

  • Il ruscello dove si nascondono le rare anguille dagli occhi blu. Sono considerate sacre dai locali, tanto che ogni giorno c’è sempre qualcuno che le accudisce e le nutre
  • Distilleria tipica polinesiana in cui assaggiare liquori a base di frutta e prodotti del territorio
  • Piantagione di vaniglia, uno dei prodotti maggiormente esportato all’estero da Huahine

Giorno 11

L’itinerario della Polinesia in 14 giorni prosegue, giungendo verso l’ultima isola del tour in catamarano: Taha’a. Ci eravamo passati solo un paio d’ore il primo giorno, ma era giusto anche dedicarci un paio di giorni per scoprire più a fondo ciò che di quest’isoletta ha da offrire.

Questa giornata, dopo altre 4 ore di navigazione da Huahine, l’abbiamo dedicata al relax e alla visita all’allevamento di perle di Taha’a, l’isola più famosa della Polinesia, e forse di tutto il mondo, per la produzione e l’esportazione di perle.

Polinesia in 14 giorni-perle

Ci hanno spiegato fin da subito che, essendoci tanta richiesta e una lenta formazione delle perle da parte delle ostriche, gli allevatori sono “costretti” a inseminare artificialmente le ostriche con tessuti di DNA appositi per produrre più perle e più velocemente.

Una pratica che, se da un lato è affascinante per la meticolosità del procedimento, dall’altra ci ha lasciato con l’amaro in bocca per il fatto di vedere sempre degli animali (le ostriche) sfruttate per una mera questione monetaria. Anche per questo motivo abbiamo deciso di non acquistare nulla all’interno dello shop, preferendo utilizzare i soldi per altri souvenir locali.

Giorno 12

Il giorno dopo, ovvero l’ultimo in catamarano lo abbiamo passato sempre a Taha’a, sollazzandoci in un motu circondato da acque cristalline. Era uno dei pochi isolotti pubblici in cui i catamarani e altre barche possono attraccare, per cui ne abbiamo approfittato e abbiamo passato qui tutta la giornata, in una cornice paradisiaca.

Fortunatamente il meteo è stato dalla nostra, per cui abbiamo potuto ammirare i colori e le sfumature meravigliose dell’acqua in tutto il loro splendore. È stato anche il momento, però, in cui abbiamo rischiato grosso.

Infatti, proprio sul fondale, i nostri compagni di catamarano ci hanno fatto notare l’animale più velenoso del mare: il pesce pietra. Un pesce difficilissimo da scorgere, perché si mimetizza perfettamente con il fondale, assomigliando ad un sasso o una piccola roccia. Ed è così pericoloso perché sulla schiena ha degli aculei velenosissimi che, se calpestati, rilasciano il veleno nel sangue e provocano la morte in poche ore se non si viene curati immediatamente.

Polinesia in 14 giorni-pesce-pietra

Polinesia in 14 giorni-taha'a

Il problema è che essendoci solo un ospedale su 118 isole (a Tahiti) è quasi impossibile essere medicati per tempo. Quindi per ovviare a questo grande pericolo il consiglio basilare è di usare le scarpe da scoglio per entrare in acqua, così da scongiurare pericoli qualora dovessi pestarlo inavvertitamente.

Non potevamo poi concludere l’ultima serata senza una cena polinesiana su un motu, con i piedi sulla sabbia e il sottofondo delle musiche tipiche locali. Il poisson cru, ovviamente non poteva mancare, così come le danze di ballerini e ballerine che ci hanno anche coinvolto con scarsi risultati.

 

Una favolosa conclusione di un viaggio in catamarano che porteremo sempre nel cuore. Un’esperienza che veramente consigliamo caldamente di provare, nonostante i costi elevati. Perché a nostro avviso non esiste modo migliore per esplorare più isole della Polinesia in pochi giorni con tutti i comfort del caso.

Giorno 13

Il nostro itinerario della Polinesia in 14 giorni però non era ancora finito, dato che mancavano due giorni all’appello. 48 ore che abbiamo passato in una delle isole più belle e turistiche di tutta la Polinesia: Moorea. Essa si trova vicinissimo a Tahiti, tanto che per raggiungerla si può prendere sia l’aereo (da 10 minuti), ma anche il traghetto (40 minuti) e più economico.

Una volta giunti a destinazione ne abbiamo approfittato per provare subito un’esperienza molto local. Abbiamo partecipato ad una cooking class di cibo tipico polinesiano, insieme ai ragazzi di Food & CookLab.

Durante le 3 ore di cooking class i maestri ci hanno spiegato le portate che andavano preparate e ci hanno insegnato in pochi minuti come realizzare i piatti in questione. Noi in cucina non siamo degli assi, ma ce la siamo cavata abbastanza bene, più che altro facendo mansioni più elementari.

cosa mangiare in Polinesia-po

Polinesia in 14 giorni-cocco

 

Abbiamo così pelato i jackfruit per realizzare delle chips croccanti; abbiamo cotto il dessert (budino di zucca e farin di atpioca) nelle foglie di banano; abbiamo preparato e condito le chips di cocco; abbiamo anche impastato la farina di cocco per realizzare i buonissimi panini al cocco; e infine abbiamo tagliato e condito il tonno per l’immancabile poisson cru.

Un’esperienza carinissima, da fare in compagnia insieme ad altre persone, per poi condividere il pasto finale tutti insieme. E dobbiamo anche dire che i piatti sono usciti benissimo: tutti deliziosi e squisiti. Noi siamo letteralmente impazziti per il pane al cocco e per le chips di jackfruit (oltre ovviamente al poisson cru).

Giorno 14

Eccoci giunti all’ultimo giorno del nostro itinerario in Polinesia. Lo abbiamo passato sempre a Moorea e, approfittando del bel tempo, abbiamo passato una meravigliosa giornata godendoci l’escursione in mare con Moorea Mahana Tours.

Questo tour operator propone un tour di 5-6 ore totali che partono sempre dall’hotel Hilton a Moorea e che includono diverse esperienze e attività diverse proposte dal capitano, tutte da non perdere:

  • Prima tappa al porto di Moorea per vedere da vicino gli squali limone e imparare la storia dell’isola di Moorea
  • Seconda tappa in acque cristalline per un incontro ravvicinato con le razze e gli squali pinna nera (circa 45 minuti)
  • Terza tappa in direzione motu dove, lungo il tragitto, se si è fortunati, si possono avvistare piccole tartarughe marine. Noi ne abbiamo visto un paio in lontananza ed erano carinissime
  • Quarta tappa il motu designato per il pranzo, a base di poisson cru, pollo, riso e cocco. Qui il capitano ci ha anche mostrato come si apre una noce di cocco e ci ha lasciato un’oretta di tempo libero per dedicarci allo snorkeling in autonomia. Noi ne abbiamo approfittato più che altro per far volare il drone e scattare foto memorabili dall’alto, salutando la splendida acqua della Polinesia un’ultima volta

quanto costa la Polinesia-escursioni

Polinesia in 14 giorni-moorea

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