
Ce lo avete chiesto in tantissimi e allora non potevamo non dedicare un intero articolo alla questione cardine per chi vuole andare in Africa e vedere gli animali: come organizzare un Safari in Kenya.
Safari in swahili vuol dire “viaggio” e quello che si fa nell’entroterra kenyota è un viaggio diverso dagli altri. Si tratta di un viaggio stressante, con ritmi non facili da sostenere per chiunque e in una condizione decisamente agli antipodi rispetto a quella a cui siamo abituati.
D’altro canto, i panorami che si ammirano e le emozioni che si provano giorno dopo giorno rimangono indelebili nelle mente, sulla pelle e sui vestiti.
Il Safari non è un viaggio qualsiasi, ma è il Viaggio. Un itinerario che chiunque almeno una volta nella vita deve vivere, per cui con questo post vogliamo cercare di semplificarti la vita, fornendoti diversi consigli e dandoti quanti più suggerimenti necessari per sapere come organizzare un Safari in Kenya al meglio.
Sommario
Come organizzare un Safari in Kenya in 10 passi
1- Qual è la stagione migliore per un Safari
Quando si organizza un Safari in Kenya la prima cosa da sapere è il periodo migliore in cui andare. Su questo punto non ci sono dubbi: la stagione ideale è assolutamente agosto.
Innanzitutto perché è la stagione in cui gli animali della savana migrano dal Kenya verso la Tanzania. Questo equivale ad avere una maggiore possibilità di vedere gli animali, anche quelli più rari, ma soprattutto, se si è fortunati, si può assistere agli gnu che in branco attraversano il fiume Mara e migrano verso la Tanzania. Uno spettacolo degno de Il Re Leone, ma che noi purtroppo non abbiamo avuto il piacere di ammirare.
Ma agosto corrisponde anche alla stagione migliore dal punto di vista climatico. In questo periodo, infatti, non è estate come in Italia, ma è primavera. Questo perché le riserve naturali in Kenya si trovano al di sotto della linea dell’equatore e le stagioni hanno un andamento differente rispetto al nostro. Dunque le temperature sono decisamente affrontabili, basti pensare che di giorno si toccheranno al massimo i 30 gradi
2- Quali documenti servono
Se ti chiedi come organizzare un Safari in Kenya allora devi cominciare a pensare anche a quali sono i documenti che ti servono per un viaggio simile. Ecco quali sono i due documenti necessari:
- Il passaporto: per volare in Kenya serve assolutamente il passaporto, con almeno 6 mesi di validità residua dalla scadenza
- Il visto: per entrare in Kenya serve anche il visto e questo lo si può richiedere sul portale apposito eVisa. Si tratta di una procedura che richiede una mezz’oretta, dove bisogna compilare diversi campi in inglese. Per aiutarti ti forniamo un tutorial che a noi è stato molto utile in questo passaggio, dato che ti guida passo passo, spiegandoti nel dettaglio tutti i vari step senza rischiare di fare errori.
TIPS FOR TRIPS: Ti consigliamo di richiedere il visto almeno 10 giorni prima della tua partenza. Questo perché mediamente ci vogliono tra i 3 e i 7 giorni prima che ti diano l’ok per il visto. Inoltre il visto ha un costo di 40€ circa a testa.
3- Migliore compagnia aerea per volare in Kenya
Le possibilità per volare in Kenya sono molteplici e ovviamente il nostro motto è: prima prenoti più risparmi. Mediamente funziona così. Ad ogni modo la la compagnia aerea che rappresenta un buon compromesso tra qualità e prezzo è la Turkish Airlines, compagnia di bandiera turca.
Noi ci siamo affidati ad essa più volte e anche in questo caso ci siamo trovati bene. Ecco dunque i pro e i contro di questa compagnia:
PRO
- Costo mediamente più basso rispetto alle altre compagnie di bandiera che volano in Kenya. Noi abbiamo speso 600€ a testa prenotando a fine maggio per le settimane centrali di agosto.
- La possibilità di usufruire del monitor anche sull’aereo per arrivare a Istanbul, cosa per nulla scontata.
- L’affidabilità che l’hanno resa la compagnia numero 18 al mondo nel 2018
CONTRO
- Il cibo a bordo, che un tempo era il fiore all’occhiello, adesso si sta uniformando alle altre compagnie di bandiera europee. Poca varietà oltre che poco gusto nelle pietanze. Ma ribadiamo, in Europa è quasi ovunque così ormai.
- L’attesa e gli orari improbabili sono sicuramente i lati negativi della Turkish da sempre. Il nostro volo di ritorno infatti è partito alle 5 di mattina e, una volta atterrati a Istanbul, abbiamo aspettato oltre 5 ore per il volo su Bologna.
Nonostante questi inconvenienti ribadiamo che come rapporto qualità-prezzo secondo noi al momento è la migliore per volare in Kenya.
4- A chi bisogna affidarsi per vivere un Safari in Kenya
Come organizzare un Safari in Kenya senza un apposito e affidabile tour operator? Impossibile. Ecco perché la scelta di chi ti porterà in giro per il Safari è di fondamentale importanza.
Noi abbiamo deciso di vivere la nostra esperienza di sei giorni di Safari con una compagnia locale, rodata e sempre più esperta col passare degli anni: BuyMoreAdventures. Loro mettono a disposizione un van capiente, un conducente che funge anche da guida, cibo, acqua e alloggi. A te non resta che goderti la magia del Safari e viverlo fino in fondo, dalla prima alba all’ultimo tramonto.
In sei giorni abbiamo cambiato tre volte autisti, a seconda dell’itinerario che seguivamo, così come i viaggiatori che condividevano con noi il van. In questo modo abbiamo legato con più persone di diverse nazionalità e abbiamo anche affinato il nostro inglese.
Eh sì, perché un aspetto particolare che ci ha fatto scegliere BuyMoreAdventures è che per comunicare si parla solo inglese. Ma non ti preoccupare, perché, anche se non sei molto esperto con la lingua, la guida, o alla peggio i tuoi compagni, ti aiuteranno a capire ciò che stai osservando e a sciogliere qualsiasi dubbio.
Gli inconvenienti di certo non sono mancati, anche perché in sei giorni di Safari è impossibile che non ne capitino, ma i ragazzi di BuyMoreAdventure si sono sempre dimostrati all’altezza e hanno risolto le difficoltà immediatamente, compresa la ruota forata nel bel mezzo della savana.
5- In che alloggi soggiornare durante il Safari
Per vivere al meglio un Safari secondo noi è necessario calarsi a pieno nell’atmosfera africana, il che comporta alloggiare in posti non troppo convenzionali rispetto a quelli a cui siamo normalmente abituati. Altro parametro fondamentale per sapere come organizzare un Safari in Kenya al meglio.
Lascia perdere hotel e luxury lodge dotati di ogni comfort, per un Safari gli alloggi più caratteristici sono le tende e i lodge tradizionali. Si trovano tutti o dentro o a ridosso delle riserve naturali a cui si accede per osservare gli animali. Per cui godono di una posizione assai privilegiata in chiave Safari.
Noi abbiamo soggiornato sia in tende che in lodge ed è stata un’esperienza unica nel suo genere, che assolutamente consigliamo di sperimentare, anche a chi, come Sara, ha paura che entrino animali. In fondo, sia tende che lodge sono dotati di chiusure lampo che rendono quasi ermetico l’alloggio, per cui di animali abbiamo solo avuto a che fare con farfalle notturne.
Gli aspetti più ostici riguardavano l’acqua calda, a volte inesistente; i lavandini, che in un caso era rotto e fuoriusciva l’acqua; e la luce, dato che in certi lodge viene accesa solo dalle 19-22 per risparmiare. Nonostante tutto, è un’esperienza diversa dalle altre e che in una situazione simile va provata a tutti i costi, per una totale immersione nella savana.
6- Quali sono le zone migliori per vedere gli animali
In Kenya ci sono principalmente 4 grandi riserve naturali dove è possibile fare un Safari. La maggior parte degli animali la si trova in tutte le zone, ma ce ne sono alcuni che invece si possono osservare solo in determinati luoghi. Ecco dove:
- Masai Mara: questa è la riserva naturale più grande e più famosa di tutto il Kenya, si possono trovare quasi ogni tipologia di animale della savana, persino leoni e ghepardi, ad eccezione del rinoceronte bianco (anche gli elefanti sono abbastanza rari da vedere)
- Lake Nakuru: questa riserva è situata più a nord rispetto al Masai Mara ed è l’unico luogo in cui si può vedere il rinoceronte bianco. Inoltre, tra i più celebri si possono ammirare da vicino anche babbuini, bufali, zebre, giraffe e ippopotami, ma non gli elefanti
- Amboseli: per vedere da vicino gli elefanti, infatti, Amboseli è il luogo perfetto. Ce ne sono a decine insieme a gnu, zebre, giraffe, leoni e iene
- Tsavo Est: questa è l’unica riserva delle quattro che non abbiamo visto di persona, ma, parlando con le guide, ci hanno spiegato che qui è possibile trovare più o meno gli stessi animali del Masai Mara, tranne il rinoceronte bianco e il ghepardo
7- Di quanti giorni conviene fare un Safari
Quando pensi a come organizzare un Safari in Kenya devi pensare necessariamente al numero di giorni da spendere per un viaggio simile. Le possibilità a questo proposito sono le più disparate: puoi farlo di un giorno solo, ma anche di due settimane volendo.
Dipende molto da quanto tempo vuoi investire, ma soprattutto da quante risorse economiche possiedi. Noi abbiamo optato per il Safari da 6 giorni soprattutto per cercare di vedere quanti più animali possibili, ma anche per vivere sulla pelle differenti luoghi della savana.
Devo dire che 6 giorni è l’ideale per un Safari ed è forse il massimo di giorni che noi potevamo scegliere, anche perché onestamente, come detto prima, i ritmi giornalieri sono alquanto stancanti.
In linea di massima 3-4 giorni per un Safari vanno benissimo, ma se il tempo a disposizione è poco e vuoi goderti anche un po’ di mare puoi anche dedicare 1-2 giorni al Safari, anche solo per avere un’infarinatura generale sulla savana e i suoi animali.
8- Come bisogna vestirsi per un Safari
Che tu ci creda o no ad agosto nella savana fa addirittura freddo in certi momenti della giornata. Per cui quando ti chiedi come organizzare un Safari in Kenya tieni conto anche di questo aspetto.
In Kenya, come detto in precedenza, ad agosto è primavera, il che significa che durante la giornata le temperature passano dagli 8-10 gradi del mattino ai 30 nelle ore più calde, per poi tornare sotto i 15 gradi dopo il tramonto. Insomma, nel dubbio meglio che ti porti tutto l’armadio.
Noi infatti al mattino ci vestivamo con pantalone lungo, maglietta corta, felpa e giacca di jeans, ma avevamo comunque abbastanza freddo. Mentre invece col passare delle ore si restava in maglietta e pantaloni tranquillamente, anche se il vento sa essere infido alle volte.
9- Oggetti indispensabili da portare durante un Safari
Questa è una delle voci più importanti nella sezione “come organizzare un Safari in Kenya”. Di seguito ti elenco gli oggetti davvero indispensabili per un Safari nella savana:
- Binocolo: impossibile pensare di fare un Safari senza binocolo. Ideale per avvistare gli animali e osservarli da vicino
- Insetticidi: indispensabili per tenere lontano insetti, specialmente le zanzare. Noi abbiamo preso il BioKill, che si può spruzzare sui tessuti o anche sulla pelle volendo. Inoltre è inodore
- Bandana: quando sei nella savana su un van con il tetto aperto metti in conto che entrerà molta polvere, per cui ti servirà una bandana per riparare naso e bocca.
- Occhiali da sole: ok che è primavera e fa anche freddo a tratti, ma ti garantisco che il sole c’è e parecchio durante il giorno, per cui ricorda gli occhiali da sole appositi, così da riparare anche gli occhi contro la polvere
- Cappello: a tratti il sole è davvero cocente per cui un cappello è necessario per riparare la testa
- Adattatore: in Kenya vige la presa “all’inglese” per cui se vuoi caricare qualsiasi apparecchio devi dotarti di un adattatore apposito
- Carica batterie portatile: utilissimo se sei dipendente dal cellulare come noi
- SIM africana: ancor più utile se vuoi navigare su internet anche nella savana (ebbene sì, c’è campo quasi sempre)
- Crema solare: se il tuo soprannome è “mozzarella” come per me e Sara allora anche la crema solare ti sarà di grande aiuto durante un Safari
10- Consigli riguardo ai vaccini da fare in Kenya
L’ultima delle cose a cui pensare su come organizzare un Safari in Kenya riguarda la situazione vaccini. Prima di partire ci siamo informati su internet, da persone che erano già state in Kenya, ma soprattutto all’ASL di Bologna e la risposta è questa: per andare in Kenya non è obbligatorio vaccinarsi, ma solo consigliato, poiché non ci sono grandi rischi in quella zona.
Si tratta di vaccini che riguardano non solo la zona del Kenya, ma anche altri stati africani nei quali speriamo di andare prossimamente, ed è per questo che ci siamo vaccinati. Per stare tranquilli in Kenya, ma soprattutto pensando già a possibili viaggi futuri in zone più a rischio.
Nel dettaglio, ecco i vaccini consigliati per andare in Kenya:
- Febbre gialla: una puntura sul braccio e il vaccino dura tutta la vita
- Epatite A: due punture sul braccio e il vaccino dura 20 anni
- Antitetanica: una puntura sul gluteo e il vaccino dura 10 anni (si tratta semplicemente di un richiamo)
- Malaria: è la procedura del vaccino più pesante, perché va fatta prima, durante e dopo il viaggio. Per cui, non essendoci grandi rischi in Kenya abbiamo deciso di non farlo. Basta stare accorti e armarsi di BioKill contro le zanzare come abbiamo fatto noi.